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Perché non siamo Charlie a partire da una sentenza di morte arrivata a Gideon Levy
Io non sono Charlie di Carlo Frabetti:
Io non sono charlie di Carlo Fabretti 13 gennaio 2015
Perché non siamo Charlie a partire da una sentenza di morte arrivata a Gideon Levy
Perché non siamo Charlie a partire da una sentenza di morte arrivata a Gideon Levy
Haaretz20150111 Meanwhile, Gideon Levy receives a death threat By Gideon Levy
Haaretz20140715 Lowest deeds from loftiest heights By Gideon Levy
Domenica mentre Parigi si accingeva a tenere la grande manifestazione a difesa dei valori dell’occidente, l’AURDIP (Association des Universitaires pour le Respect du Droit International en Palestine) ha emesso questo comunicato: «L’AURDIP s’associe à l’AFPS pour dénoncer la provocation obscène que constitue la participation de Benjamin Netanyahou à la “marche républicaine” organisée à Paris après les attentats meurtriers contre le journal Charlie Hebdo et une épicerie casher».
Sempre domenica appariva su Haaretz un articolo di Gideon Levy, Meanwhile, Gideon Levy receives a death threat, che così inizia:
«Una lettera minacciosa inviata a Haaretz mostra che non sono solo gli estremisti islamici che cercano di impedire la libertà di stampa con la violenza.
“La corte europea per i crimini antisemiti. La squadra esecutiva della Corte.
“Re: Procedimenti contro i partecipanti ad attività anti-israeliane.
“La Corte è stata richiesta di esaminare le attività contro Israele del giornalista Gideon Levy.
“Il testimone numero 1 ha mostrato l’articolo ‘Lowest deeds from loftiest heights’ (Haaretz, July 15, 2014)…Il chairman della corte: La corte è stata convinta che si tratta di propaganda filo-nazista. Una volta che questo è stato provato, la corte non ha nessuna discrezionalità sul verdetto, quindi il sopracitato imputato è condannato a morte. Data la dimensione del danno causato, la sua eliminazione deve avvenire rapidamente. Morte per accidente: veleno, vespe, serpenti, virus, etc.
“P.S: La corte Pulsa Denura non ha nessuna connessione con i sistemi di sicurezza israeliani… Questa corte è alla caccia dei nemici di Israele ovunque siano e i verdetti saranno eseguiti dalle squadre di esecuzione della corte”.
Questa lettera, scritta in inglese, è arrivata la scorsa settimana a Haaretz, in una busta spedita da Tel Aviv. Questa lettera non è stata scritta da un musulmano. Al fondo era scritto: “Orange pips significano morte.” Pips sono stati attaccati nel retro della lettera.
Il titolo di una storia di Sherlock Holmes è “The Five Orange Pips,” e tratta di una lettera di minaccia di morte. Questa non è la prima minaccia contro un giornalista, né l’ultima».
L’articolo ‘Lowest deeds from loftiest heights’ inizia così: «Gli eroici piloti di Israele premono bottoni e joysticks, combattendo il popolo più debole e indifeso. Sono tra i soldati più addestrati e brillanti…Per anni sono addestrati per il loro lavoro, in elettronica e in avionica, strategia e tattiche, e naturalmente a volare. Sono la gioventù più raffinata di Israele, destinata alla grandezza…Sono quelli che diventati piloti, i mgliori piloti, ora stanno commettendo gli atti peggiori, i più crudeli, i più spregevoli».
Gideon Levy durante l’operazione Protective Edge è stato insultato e minacciato a più riprese, è stato costretto, nell’unica democrazia in Medio Oriente, a girare con una scorta, il 22 dicembre è stato tenuto per ore in arresto in Cisgiordania dall’IDF, insieme al suo fotografo. Ora siamo a una delirante sentenza di morte.
La manifestazione di Parigi è stata un’altra iniziativa di distrazione di massa per giustificare e proseguire le guerre in corso e per introdurre ulteriori misure repressive. Si respira un clima di revanscimo fascista e neocoloniale.
La cosa importante, come ha scritto Olivia Zemor (CAPJPO-EuroPalestine), è quella di rimanere attivi, di unire le forze contro tutti i massacri, contro tutte le ingiustizie, contro tutte le forme di razzismo e contro tutti gli sforzi di limitare il nostro sostegno agli oppressi, dopo che le grandi potenze hanno cantato lo stesso inno alla libertà di espresione.
Non rinunceremo, non ci ritireremo nei nostri gusci, non ci faremo intimidire o paralizzare dalla nausea.
In solidarietà con Gideon Levy.
ISM-Italia,
Torino, 14 gennaio 2015 www.ism-italia.orginfo@ism-italia.org
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Pubblicato: 14 gennaio 2015 / 23:45
Categoria: Comunicati stampa
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