Chi siamo
ISM-Italia è il gruppo di supporto italiano dell‘International Solidarity Movement (ISM) palestinese.
Da leggere: La pulizia etnica della Palestina di Ilan Pappé
la pulizia etnica della Palestina flyer promozionale
La pulizia etnica della Palestina
di Ilan Pappé
a cura di Luisa Corbetta e Alfredo Tradardi
Fazi editore 2008 e 2011, pag 363, prezzo 19 euro
Indice
Prefazione
1. Una “presunta” pulizia etnica ?
Definizioni di pulizia etnica
Pulizia etnica come crimine
Ricostruzione di una pulizia etnica
2. Gli sforzi per uno Stato esclusivamente ebraico
La motivazione ideologica del sionismo
I preparativi militari
La schedatura dei villaggi
Fronteggiare gli inglesi: 1945-1947
David Ben Gurion: l’artefice
3. Spartizione e distruzione: la Risoluzione 181 e il suo impatto
La popolazione della Palestina
Il piano di spartizione dell’ONU
Le posizioni degli arabi e dei palestinesi
La reazione ebraica
La Consulta inizia il suo lavoro
4. Portare a termine un Master Plan
La metodologia della pulizia etnica
Cambiamento di umore nella Consulta: dalla rappresaglia alla intimidazione
Dicembre del 1947: prime azioni
Gennaio del 1948: addio alla rappresaglia
Il lungo seminario: 31 dicembre-2 gennaio
Febbraio del 1948: colpisci e terrorizza
Marzo: I ritocchi finali al piano
5. Il programma per la pulizia etnica: il Piano Dalet
Operazione Nachshon: la prima operazione del piano Dalet
L’urbicidio della Palestina
La pulizia etnica continua
Soccombere a un potere superiore
Le reazioni degli arabi
Verso la “vera guerra”
6. La finta guerra e la vera guerra in Palestina: maggio 1948
I giorni di tihur (purificazione)
Il massacro di Tantura
La scia di sangue delle brigate
Campagne di vendetta
7. La escalation delle operazioni di pulizia: giugno-settembre 1948
La prima tregua
Operazione Palma
Tra una tregua e l’altra
La tregua inesistente
8. Completamento dell’operazione: ottobre 1948-gennaio 1949
Operazione Hiram
La politica israeliana antirimpatrio
La costruzione di un mini impero
La pulizia finale delle zone orientali e meridionali
Il massacro di Dawaymeh
9. Il brutto volto dell’occupazione
Prigionia in condizioni disumane
Violenze durante l’occupazione
Dividere le spoglie
Dissacrazione dei luoghi santi
Rafforzare l’ccupazione
l0. Il memoricidio della Nakba
La reinvenzione della Palestina
Colonialismo virtuale e il Fondo Nazionale Ebraico
I parchi turistici del JNF in Israele
11. La negazione della Nakba e il “processo di pace”
Primi tentativi di pace
L’esclusione del 1948 dal processo di pace
Il diritto al ritorno
12. La fortezza Israele
Il “problema demografico”
Epilogo
La serra
Nel 1948 nacque lo Stato d’Israele. Ma nel 1948 ebbe luogo anche la Nakba (‘catastrofe’), ovvero la cacciata di circa 750.000 palestinesi dalla loro terra. La vulgata israeliana ha sempre narrato che in quell’anno, allo scadere del Mandato britannico in Palestina, le Nazioni Unite avevano proposto di dividere la regione in due Stati: il movimento sionista era d’accordo, ma il mondo arabo si oppose; per questo, entrò in guerra con Israele e convinse i palestinesi ad abbandonare i territori – nonostante gli appelli dei leader ebrei a rimanere – pur di facilitare l’ingresso delle truppe arabe. La tragedia dei rifugiati palestinesi, di conseguenza, non sarebbe direttamente imputabile a Israele. Ilan Pappe, ricercatore appartenente alla corrente dei New Historians israeliani, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1988) esistente su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara di quanto era accaduto nel ’48 drammaticamente in contrasto con la versione tramandata dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d’Israele (in particolare sotto la direzione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina. Ciò comporta, secondo l’autore, enormi implicazioni di natura morale e politica, perché definire pulizia etnica quello che Israele fece nel ’48 significa accusare lo Stato d’Israele di un crimine. E nel linguaggio giuridico internazionale, la pulizia etnica è un crimine contro l’umanità. Per questo, secondo Pappe, il processo di pace si potrà avviare solo dopo che gli israeliani e l’opinione pubblica mondiale avranno ammesso questo “peccato originale”.
Ilan Pappe ha insegnato all’Università di Haifa e dal 2006 si è trasferito all’Università di Exeter in Gran Bretagna. È uno dei “New Historians” che hanno esaminato, sulla base degli archivi disponibili con il passare degli anni, aspetti controversi della storia di Israele e del Sionismo.
Pappe, nato ad Haifa nel 1954 da genitori ebrei che erano sfuggiti alla persecuzione nazista negli anni 30, si è laureato nel 1978 alla Hebrew University e ha ottenuto il dottorato di ricerca all’University di Oxford nel 1984. È il direttore accademico del Research Institute for Peace a Givat Haviva e direttore dell’ Emil Touma institute for Palestinian studies.
Nei suoi primi lavori ha preso in esame la politica israeliana nel 1948, tema ripreso e approfondito nell’ultimo saggio di oltre 300 pagine: The Ethnic Cleansing of Palestine.
Ilan Pappe ha sostenuto il boicottaggio di Israele nel 2005, incluso il boicottaggio accademico. Secondo Pappe, la ragione per sostenere il boicottaggio è “la necessità di fare pressioni su Israele dall’esterno come unico mezzo per porre fine alla peggiore occupazione della storia recente”.
Fin dal 1937, sotto la direzione del padre fondatore del sionismo David Ben Gurion, il piano della pulizia etnica della Palestina venne accuratamente preparato.
Fa i nomi delle persone che hanno deciso che un milione e trecentomila palestinesi non avevano il diritto di continuare a vivere dove avevano vissuto per più di mille anni e ha anche individuato il luogo dove è stata presa la decisione, la Red House di Tel Aviv.
Secondo Ilan Pappe il mondo era a conoscenza di quanto avveniva e decise di non fare nulla; allo Stato di Israele arrivò un implicito messaggio: per costruire uno stato ebraico va bene sbarazzarsi dei palestinesi. È per questo che oggi continua la pulizia etnica in Palestina.
Lo Stato di Israele costituito nel 1948 aveva alla base questa ideologia: è uno scopo giusto pensare di realizzare uno Stato etnicamente puro.
Pulizia etnica che nel 1948 fu attuata dal Partito laburista.
Alcune recensioni all’indirizzo:
www.fazieditore.it/Recensioni.aspx?libro=844#id9364
Traduzione dall’inglese, a cura di ISM-Italia, di Gabriella Bernieri, Marilla Boffito, Elena Campari, Diana Carminati, Ada Cinato, Luisa Corbetta, Alida Di Marzio, Carmela Ieroianni, Alfredo e Vincenzo Tradardi e Gigi Viglino.
Stai leggendo "Da leggere: La pulizia etnica della Palestina di Ilan Pappé" by ISM-Italia
Pubblicato: 11 ottobre 2011 / 23:00
Categoria: Da leggere
Articoli correlati
- Flyers (Schede) dei libri “da leggere”
- Da leggere: Gaza Restiamo umani di Vittorio Arrigoni
- Da leggere: Non ci sarà uno Stato palestinese di Ziyad Clot
- Da leggere: Missione di inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto a Gaza (rapporto Goldstone)
- Da leggere: Il nuovo filosemitismo europeo e il campo della pace in Israele di Yitzhak Laor
Nessun commento per ora, aggiungi il tuo