Chi siamo
ISM-Italia è il gruppo di supporto italiano dell‘International Solidarity Movement (ISM) palestinese.
Da leggere: Gaza Restiamo umani di Vittorio Arrigoni
Gaza Restiamo umani di Vittorio Arrigoni
manifestolibri, 2009 e 2011, pag 126, prezzo 12 euro
gaza restiamo umani flyer promozionale
Indice
Vik di Egidia Beretta Arrigoni
Varcare il confine di Maria Elena D’Elia
Palestina, i timori di Vik utopia di Michele Giorgio
Guernica in Gaza/27 dicembre 2008
Un lento morire in vano ascolto/29 dicembre 2008
Le fabbriche degli angeli/30 dicembre 2008
Catastrofe innaturale/1 gennaio 2009
Fantasmi che chiedono giustizia/3 gennaio 2009
Medici con le ali: Arafa Abed Al Dayem R.I.P./5 gennaio 2009
al-Nakba/6 gennaio 2009
Fionde contro bombe al fosforo bianco/7 gennaio 2009
«Non lascerò il mio paese!»/gennaio 2009
Hanno ucciso Ippocrate/9 gennaio 2009
Distruzione totale: lavori in corso/10 gennaio 2009
Avvoltoi e cacciatori di taglie/13 gennaio 2009
Figli di un Allah minore/14 gennaio 2009
I gironi infernali di Jabalia/15 gennaio 2009
Geografie rivoltate/16 gennaio 2009
L’amore sotto le bombe/17 gennaio 2009
I morti e i vivi/19 gennaio 2009
Tracce di morte/20 gennaio 2009
Lacrime che hanno visto/22 gennaio 2009
Postfazione di Ilan Pappe
Postfazione di Ilan Pappe
(Titolo originale della postfazione: I campi di sterminio di Gaza)
Breve dizionario del conflitto
Da Vittorio Arrigoni, una vita per la pace di Angelo D’Orsi, forumpalestina 18 aprile 2011
Gli Stati etnici – come pretende di essere quello di Israele – sono una sciagura, specie per una umanità che si muove, si mescola, un’umanità meticcia, culturalmente, economicamente, antropologicamente. Che gli ebrei, che hanno patito sulla loro carne, la più grande tragedia della storia contemporanea, in nome della purezza “razziale”, non abbiano capito quanta nefandezza si nasconda in simili orientamenti, suscita sgomento. E che poi finiscano per adottare a loro volta comportamenti francamente razzisti verso i palestinesi, suscita sdegno. Vittorio aveva cercato di dare voce a questo sdegno. Ed è morto. Trucidato come un capro espiatorio. Ma non aveva colpe, Vittorio. Se non quella di aver creduto in un fondo comune di umanità che dovrebbe accomunare tutti i suoi e nostri simili. Sua madre talora gli chiedeva, davanti a certi spettacoli di orrore, certe manifestazioni di profondissima ingiustizia, come l’Operazione “Piombo Fuso”, gli ignominiosi bombardamenti di Israele a Gaza del dicembre 2008-gennaio 2009: «come si fa a restare umani?». E lui, insisteva: «Dobbiamo, perché l’umanità è sempre dentro di noi e noi dobbiamo portarla agli altri».
A Vittorio Arrigoni Hanno ucciso tutti
Hanno ucciso tutti
hanno ucciso tutti i minareti
e le dolci campane
uccise le pianure e la spiaggia snella
ucciso l’amore e i destrieri tutti, hanno ucciso il nitrito.
Per te sia buono il mattino.
Non ti hanno conosciuto
non ti hanno conosciuto fiume straripante di gigli
e bellezza di un tralcio sulla porta del giorno
e delicato stillare di corda
e canto di fiumi, di fiori e di amore bello.
Per te sia buono il mattino.
Non hanno conosciuto un paese che vola su ala di farfalla
e il richiamo di una coppia di uccelli all’alba lontana
e una bambina triste
per un sogno semplice e buono
che un caccia ha scaraventato nella terra dell’impossibile.
Per te sia buono il mattino.
No, loro non hanno amato la terra che tu hai amato
intontiti da alberi e ruscelli sopra gli alberi
non hanno visto i fiori sopravvissuti al bombardamento
che gioiosi traboccano e svettano come palme.
Non hanno conosciuto Gerusalemme … la Galilea
nei loro cuori non c’è appuntamento con un’onda e una poesia
con i soli di dio nell’uva di Hebron,
non sono innamorati degli alberi con cui tu hai parlato
non hanno conosciuto la luna che tu hai abbracciato
non hanno custodito la speranza che tu hai accarezzato
la loro notte non si espone al sole
alla nobile gioia.
Che cosa diremo a questo sole che attraversa i nostri nomi?
Che cosa diremo al nostro mare?
Che cosa diremo a noi stessi? Ai nostri piccoli?
Alla nostra lunga dura notte?
Dormi! Tutta questa morte basta
a farli morire tutti di vergogna e di sconcezza.
Dormi bel bambino.
Ibrahim Nasrallah traduzione di Wasim Dahmash
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Pubblicato: 16 ottobre 2011 / 14:16
Categoria: Da leggere
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